Sono cresciuto in questa strada, in fondo nella penultima casa a destra. Via Piemonte numero 3.
Qui ci ho abitato per i miei primi otto anni.
Ogni volta che ci passo case e asfalto mi bisbigliano all’orecchio di quando ero piccolo.
Mia madre che mi urla di salire a casa a mangiare ‘ che tanto a pallone ci torni a giocare oggi pomeriggio’, mio fratello di nove anni più grande che mi fa giocare con i suoi coetanei regalandomi autostima e voglia di crescere, le corse per arrivare primi al semaforo e le facce arrossate dei miei compagni di gioco, la voglia di vedere mio padre entrare dalla porta dopo una giornata di lavoro”
Non è stata stravolta dal tempo nei miei ricordi è sempre uguale.
E’ solo più trafficata, ci passano più auto e le dimensioni mi sembrano diverse … mi sembra meno lunga di quando la vivevo da bimbo.
Per alcuni anni è stata la sede operativa di INK è in questa via al numero civico 19.
La vita disegna traiettorie strane, il più delle volte imperscrutabili…
che neanche a pianificarle a tavolino riuscirebbero così bene.
Numeri civici come tappe dell’anima, balzi quantici di rivelazione non richiesti … neppure consapevolmente cercati.
A 20 anni avrei scommesso di trovare il mio posto nel mondo lontano da qui.
Con gli amici si sognavano futuri da spendere in città lontane, a volte straniere, invece parte della mia storia era da scrivere a soli 16 numeri civici da dove sono nato.
Quando percorro i 350 metri che separano il 3 dal 19 sento che non c’è separazione tra chi sono ora e quel bimbo che correva con un pallone in mano.
Ho la sensazione di tenere tra le dita il filo rosso che congiunge questi tempi diversi.
I miei piedi non potrebbero camminare su nessun’altra strada se non questa.
Questa strada è la colonna vertebrale da dove si sono snodate esperienze.
La promessa di quel che sarà e il ricordo di ciò che è stato. La linea che unisce spazio e tempo e l’attimo di equilibrio tra passato e futuro … il mio eterno presente.
Questa strada mi racconta la mia storia.
Questa è la mia strada … “