Artemisia Gentileschi fu la prima donna ammessa alla prestigiosa Accademia del Disegno di Firenze (1616) .
Della figura di Artemisia si potrebbero scrivere righe su righe per raccontare della sua importanza nella storia dell'emancipazione femminile.
Visse una vita ricca di viaggi, di soddisfazioni artistiche ma anche di episodi bui. Uno di questi fu lo stupro subito a 18 anni ad opera di un amico del padre e suo maestro d'arte.
Dall'episodio ne uscì profondamente ferita ma profondamente determinata a manifestare il suo talento.
A Milano nei musei diocesani del chiostro di Sant'Eustorgio è esposta la sua opera più celebre : L'Adorazione dei Magi (1636) commissionatale dal vescovo Martin Leon de Cardenas per il coro del Duomo di Pozzuoli. L'Italia meridionale faceva parte del regno di Napoli governato da viceré spagnoli.
Anche per questa opera si potrebbero usare fiumi di parole ma limitiamoci a quello che un imprenditore dovrebbe portarsi a casa : customizzazione e la capacità di leggere la propria clientela.
Infatti nel dipinto i personaggi rappresentati dall'artista sono differenti dai classici re magi. I re che si prostrano sono quanto di più "spagnoleggiante" si possa immaginare.
L 'Artista caravaggesca ha utilizzato il proprio talento ed il proprio stile per il desiderio e, in questo caso, l'ego della propria committenza.
Non ha creato secondo quello che era il canone del tempo ma si è resa strumento per realizzare quello che poteva andare meglio per chi le aveva ordinato l'opera dimostrando - nei libri di Storia - un'ottima capacità di soddisfare la richiesta del proprio cliente.
Questa capacità di ascoltare profondamente le esigenze di chi ci richiede un servizio o un prodotto e la volontà di spingere la customizzazione per ogni contatto con i clienti è ciò che mi porto a casa da questa mostra.