"Si, ma se lo prendiamo quando l'hai finito voglio sapere per filo e per segno tutto della Monna Lisa."
"Si, papà"
Ammetto che quando mi disse 'Sì, papà' pensai : "Eh si ... paraculo".
Per due motivi.
Il primo : tutti i bimbi di 10 anni, o se non tutti diversi, ( io compreso quando lo fui ) dicono 'sì, papa' ' per dar loro un contentino, ottenere quello che vogliono e poi dimenticarsene dopo 8 secondi.
Il secondo : io, un puzzle di 1000 pezzi non riuscirei a finirlo nemmeno ora obbligato con una pistola puntata alla tempia.
Sta di fatto che entrammo nel negozio, si diresse al puzzle a cui pensava dal giorno prima, lo prese, pagammo e tutto tronfio decise di portare il sacchetto lui.
Inutile dire che la scatola era quasi alta come le sue gambe e a fatica ma con orgoglio se la portò fino al treno.
Mancavano pochi minuti e avremmo dovuto dirigerci alla stazione di S. Maria del Fiore.
Stava terminando il nostro weekend da uomini a Firenze.
23 febbraio. Sembra una vita fa. Due giorni dopo l'emergenza Covid sarebbe divenuta davvero un'emergenza.
Lui non sapeva ancora che non avrebbe più messo piede nella scuola dove da 5 anni vedeva compagni e maestre.
Le sue scuole elementari 'fisicamente' finirono il giorno prima.
Strano come i giorni assumano un sapore diverso guardandoli in prospettiva.
E' come guardare dentro ad un caleidoscopio, a seconda della combinazione di pensieri si fanno considerazioni differenti, si pensa a quelle azioni che non si è compiuto, al peso che non si è dato.
Tenne la scatola vicina a sé per tutto il viaggio.
Iniziò l'emergenza e tutta la programmazione di un bimbo che vive un po' dalla mamma e un po' dal papà venne stravolta.
Di tanto in tanto mi raccontava del puzzle, dello stato avanzamento lavori documentandolo via videocall.
Ieri sera mi è arrivata una mail.
Penso sia la prima mail che mi manda mio figlio.
C'era un Pdf "La Monny Monny ".
Penso che darò un valore diverso alle parole "Sì,papà'.