Biker non Bayker.
Non voglio passare per un esperto di inglese o uno di quei precisini rompipalle in agguato per correggere ogni minima sbavatura grammaticale nei post sui social manco fosse Umberto Eco, ma questo errore così grossolano su un prodotto esposto in vetrina mi permette di mettere l’attenzione su una parola: pressapochismo.
Vedo almeno tre modalità di procedere semplici, di rapida esecuzione, per evitare l’errore sopra:
a) Se non so l’inglese e non mi interessa saperlo scriverò: MOTOCICLISTA sull’oggetto. Zero possibilità di errore.
b) Se voglio scriverlo in inglese e non lo so devo avere la sensibilità di non affidarmi alla sicumera delle mie informazioni confuse e consapevolmente dare a google la possibilità di venirmi incontro e di confermare la mia intuizione digitandovi sopra: MOTOCICLISTA IN INGLESE.
c) Chiedere conferma ad un amico che sa l’inglese. Basta un messaggio su whatsapp. Tempo investito: pochi minuti.
Pressapochismo è una parola che definisce l’atteggiamento di chi si accontenta dell’approssimazione, senza preoccuparsi dell’esattezza e della precisione.
Creare esattezza e precisione è un processo.
C’è chi ha confidenza innata con questa capacità c’è chi necessita di impararla e assorbirla.
Ci sono professioni in cui esattezza e precisione sono nel loro dna, altre in cui è meno grave non essere accurati nel breve ma nel medio lungo periodo diventano ingestibili.
Non sto dicendo che non si possa sbagliare o di vivere con ansia l’errore, sto parlando dell’atteggiamento di base.
Come viene percepito un lavoro fatto di fretta, non accurato, senza controllo?
Un'azione fatta “pressappoco” porterà risultati “pressappoco” e una bassa percezione da parte del pubblico di riferimento.
Un lavoro fatto con un atteggiamento non pressapochista porterà, con molta probabilità, a risultati migliori.
L’atteggiamento è la base di ciò che realizziamo.