Mi piace girare per le sue strade deserte al mattino presto.
Mi piace vederla svegliare, le prime persiane che si aprono come sbadigli, le prime persone che si incamminano per il cardo e il decumano, quell’intimità che si respira nell’aria solo in quelle ore.
Il mercato di Piazza Petrarca che prende vita tra fiori, frutta, carni e pesci, occhiaie e vociare di donne e uomini, ai miei occhi, inesauribili.
I mattoni rossi del Carmine, il ponte coperto, il ciottolato delle vie del centro, sampietrini calpestati da chissà quante scarpe.
San Michele e la sua eternità, Via Cardano e Corso Garibaldi gioielli da far conoscere agli amici forestieri. Il Broletto, le scuole frequentate da bimbo che rimandano a tempi spensierati dove purezza e curiosità camminavano dandosi la mano e trovare uno spiazzo dove buttare le cartelle per costruire porte e improvvisare partite infinite era l’attività prioritaria della giornata.
Abito in corso Garibaldi, un piccolo paese nella città. Mi chiedo perché non sia ancora stato istituito un arrondissement dedicato. C'è tutto: il fruttivendolo, il panettiere, il macellaio, la farmacia, la lavanderia, Teo e lo storico bar Italia, il Bass e il suo store, Ale e il suo negozio di alimentari, il ristorante spagnolo, l'argentino, il giapponese e l'indiano, le trattorie, Mirko e Simo alla Giasseria, Iucu e il suo negozio pieno di tesori, Simona e il Punto Nave, Costruzioni, i negozi di piante più belli della città.
Qui ci si chiama per nome, o meglio con il diminutivo tanta è l'intimità.
Tutto questo in una via.
Fare compere in corso Garibaldi non è solo un'esperienza unica e è uno stile di vita. In questa via fai slalom tra la sua parte destra e la sinistra per trovare cose e vedere facce conosciute.
Una via testimone di tante vite, tra cui la mia.
In questa città ci sono cresciuto, qui sento forte le mie radici.
Qui ritorno dopo ogni viaggio, dopo ogni "qualcosa".
Amo la mia città e amo la mia gente.
C’è chi prova a definire ed etichettare la propria gente in termini ben stabiliti forse in cerca di coordinate di sicurezza, non sono stato mai bravo a farlo.
Per me la mia gente è indefinibile, ma solo da conoscere e scoprire, così come quella di altre città.
Non si possono etichettare menti e cuori, storie personali.
E’ un rapporto d’ Amore quello che si instaura con la propria città, con le proprie radici.
Quando giro per le sue strade deserte mi sento a casa … mi sento