L'arte ci racconta di come sono le nostre vite.
È uno specchio delle infinite scelte possibili e dei differenti modi di affrontare il mondo attuale. Non bisogna stupirsi se a volte può sembrare incomprensibile, senza motivo oppure non sensata. L'arte cerca di dar forma a ciò che di più fluido possa esistere: la vita.
Da sempre l'arte rappresenta il modo di vivere del proprio tempo e, se in passato a coronare un dipinto era una cornice, ora a racchiuderlo sono le pareti di una stanza o il mondo stesso che ci circonda. Un vero e proprio quadro "open-space" nel quale non ci sono limitazioni nel guardare e non c'è una visione frontale ma a tuttotondo. Siamo dentro al quadro. Lo viviamo in prima persona.
L'arte è cambiata radicalmente dal secolo scorso e questo perchè sono gli stessi modi di vivere il mondo che sono cambiati.
Multiculturalismo e globalizzazione hanno dato all'uomo uno spazio in cui poter vivere su larga scala. Spazi allargati e tempi ristretti verso una vita piena di eventi, azioni e possibilità, aperta al cambiamento e pronta a relazionarsi con tutto.
Come poteva l'arte racchiudere tutto questo in una cornice? Si è sentito il bisogno di aprire uno squarcio per costruire un nuovo mondo in cui gli spettatori possono vivere dentro il "quadro" pronti a relazionarsi con esso come la vita ci riserva infiniti spunti da ogni angolazione.
Oggi come oggi, quando ci troviamo di fronte ad un'opera d'arte, non sono le emozioni a travolgerci quanto i dubbi, le domande e le considerazioni. È un rompicapo che l'artista ci pone davanti agli occhi pronto per essere risolto come gli infiniti spunti della vita ci mettono difronte a scelte difficili, problematiche ambientali e razziali.
Nella storia il mondo cambia e l'arte diventa la testimonianza di ciò che abbiamo fatto, la riflessione su quello che facciamo e il dubbio su cosa potremmo fare.
Quali sono i punti in comune tra il creare un'impresa e creare un'opera d'arte?