L’intelligenza artificiale è già tra noi, ma c’è chi ancora si aggrappa al passato, convinto di poter fermare l’inevitabile.
Come Don Chisciotte che combatteva i mulini a vento, chi resiste al cambiamento non si rende conto che quegli stessi mulini, oggi, possono diventare turbine di progresso.
Pensare di fare tutto da soli, di bastare a se stessi, è ormai una fantasia fuori dal tempo. Non è una questione di debolezza, ma di lucidità: riconoscere i propri limiti e sfruttare la tecnologia è una forma di intelligenza. L’intelligenza artificiale non ci priva di creatività, la espande. Ci offre uno strumento che amplifica la nostra capacità di pensare e creare, mettendoci davanti opportunità che da soli non potremmo nemmeno immaginare.
Un tempo si temeva che i computer ci avrebbero tolto il lavoro. In realtà, chi sa usarli ha guadagnato tempo e opportunità. Oggi, ciò che richiedeva giorni può essere fatto in poche ore. Non si tratta di rinunciare alla propria autonomia, ma di potenziarla, di essere più veloci e più efficaci.
Resistere al cambiamento è come cercare di arginare un fiume con le mani. L’intelligenza artificiale è già parte del nostro presente e chi saprà adattarsi la trasformerà in una risorsa fondamentale per il futuro.
Gli altri resteranno indietro, nostalgici di un mondo che non esiste più.