Passeggiando per le vie del centro di Firenze mi è capitato di riflettere sulle vicende di due famiglie che hanno commesso alcuni errori facili da compiere durante la propria avventura imprenditoriale.
I Pitti e I Bischeri.
Luca Pitti era un banchiere rivale della famiglia Medici.
Per dimostrare che era il migliore dei fiorentini costruì un palazzo meraviglioso : Palazzo Pitti appunto.
Le finestre dovevano essere più grandi del portone di ingresso del Palazzo di Cosimo de’ Medici.
Tutto doveva essere più grande.
A Firenze, abbiamo visto come sia facile vivere delle Sindromi e fu così che Luca Pitti visse la sua personale “Sindrome di BiggerBird’, non badò a spese e andò in bancarotta.
Il Palazzo, per gioco del destino, fu acquistato dalla famiglia medicea che lo portò ad ulteriori splendori.
Un po’ come quando una start-up a corto di finanze si rivolge ad investitori e il fondatore rimane fuori dai giochi perché ritenuto incompetente ed economicamente debole, nonostante l’abbia portata fino a quel punto e ne sia l'anima.
Ci sarà sempre qualcuno migliore di noi, che avrà più di noi, che sarà più di noi.
I competitor devono servire a spronarci non dobbiamo emularli né tantomeno cercare di raggiungere chi ha risorse per andare ad una velocità più forte della nostra.
Dovremmo riuscire ad essere la migliore versione di noi stessi per usare frasi motivazionali ultrazuccherine che si scambiano online o che vengono urlate in faccia da motivatori esaltati mentre si cammina sui carboni ardenti.
“Bischero” in toscano significa sciocco, poco furbo e così col senno di poi si comporto’ il Pitti.
Ma perché si usa questo termine?
Perché qualche secolo prima della storia riportata sopra c’era una famiglia il cui nome era “Bischeri”.
Si trattava di una famiglia molto abbiente, proprietaria di numerosi immobili.
Ne avevano tantissimi soprattutto nella zona che oggi circonda il Duomo. Ancora oggi si dice: ' In Via dell’Oriuolo … tre volte bono vol di “Bischero”. '
Via dell’Oriuolo è la via che sbuca davanti al campanile di Giotto.
Tornando alla vicenda pare che, durante la costruzione del Duomo, il Comune volesse appropriarsi in modo lungimirante delle case attigue : fecero un'offerta ai Bischeri.
I Bischeri temporeggiarono per fare in modo che il valore degli immobili crescesse sempre più con il procedere dei lavori del Duomo ma capitò che un incendio devasto’ tutto il quartiere e i Bischeri rimasero con nulla in mano … come dei 'bischeri' appunto.
“Chi troppo vuole nulla stringe” dice il proverbio.
Molte volte l’impressione è che ciò che abbiamo creato sia sopravvalutato o sottovalutato. Ci manca la reale stima del valore. Non la misuriamo o non sappiamo come misurarla.
E se non la misuriamo è senza dubbio sbagliata.
Così facendo affidandoci alla percezione dove sarebbero necessari dati e numeri manchiamo della sensibilità di comprendere il tempo giusto per fare le cose e sfuggire alla “Sindrome dei Bischeri”.