Il rapporto che si ha con la propria città è solitamente binario: 01110010101.
Un sistema di contrari che si alternano e convivono.Vale per qualsiasi città. Vale a Pavia, come a Forlì ... vale ad Alassio come a Jesolo.
Non fa differenza la giunta che la governa, si fa l'altalena tra l'amore per un passato che è passato e un presente solitamente troppo immobile e un'idea di futuro nebulosa o assente.
Joyce scriveva "Gente di Dublino" nel 1914 e ne descriveva la paralisi sociale e la voglia di fuggire che poi non si manifestava mai in azioni concrete.Sostituite Dublino nel titolo a un gran numero di città e otterrete una verità. Nel 1914 o nel 2019.
E' difficile accorgersi in modo obiettivo di ciò che si sta vivendo. Ci risulta sempre più facile cogliere la bellezza nel nuovo e "visto per la prima volta", non accorgendosi che gli abitanti delle città che ci stupiscono si lamentano più o meno delle stesse cose.Immobilismo e ricordo sono i concetti più presenti nei dialoghi che si scorgono per strada.
Poche città sono rivolte al futuro. Le città le fanno le donne e gli uomini che le vivono, sono loro i produttori e i prodotti delle loro storie.
Le città sono Brand.