Una delle persone più stimolanti con cui vado per mostre è mio figlio.
Come la maggior parte dei bimbi è curioso, sveglio, ama giocare e si annoia facilmente.
Quando ho necessità di aggiornarmi sul mondo trap o sulle ultime trovate degli youtuber chiedo a lui. Quando sento un modo di dire mai sentito chiedo a lui. E' il mio personal trainer. Mi aiuta a non staccarmi troppo dal nuovo che avanza.
Il primo museo che visitammo insieme fu il "Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci" a Milano in zona Sant'Ambrogio quando aveva 6 anni.
Uno dei privilegi che si hanno con i figli è quello di assistere ad alcune loro "prime volte".
Quel giorno fu la sua "prima volta" che prese la metropolitana e la sua "prima volta" ad un museo.
Da allora mi capita di portarlo con me per mostre. Due o tre a semestre senza esagerare.
E' stimolante perché devo essere preparato. Perché so che devo fare da intermediario tra ciò che può capire e ciò che non è di immediata comprensione.
Trasferire ad altri conoscenza è il metodo più veloce per comprendere a mia volta.
Diverse mostre e musei sono "children-friendly". Hanno spazi dedicati al gioco, sono interattivi e coinvolgenti. Ho iniziato da quelli.
Non mi interessa che colga il significato di ciò che sta vedendo, mi interessa si abitui a frequentare certi ambienti, ad essere sotto l'influenza di certi stimoli. Mi interessa sviluppi e ampli la curiosità per ciò che lo circonda.
E' uno dei motivi per cui dopo pomeriggi passati a giocare lo porto in libreria. Mi piace associ la cultura e la formazione al gioco. Mi piace alleni senza sosta la sua curiosità.
Mi interessa comprenda che esistono diversi modi di apprendere da affiancare al tradizionale percorso formativo e sono certo che nel futuro potrà farne tesoro.
A Barcellona mi ha chiesto lui di portarlo a vedere tutte le opere di Gaudì. Io volevo andare in spiaggia.
Ricordo quelle passeggiate per il Passeig de Gràcia a parlare e a tenerci per mano per raggiungere Casa Batlò e Casa Pedrera come un momento perfetto. Tra uno store del Barcellona a fare foto insieme al cartonato di Messi e uno store di Tiger mangiando dei "Churros con leche".
Buttare semi. Non si sa mai quando germoglieranno.
E se anche in futuro non se ne farà nulla di questi semi rimarranno momenti indelebili di bellezza vissuti insieme.