Arnaldo Pomodoro non crea semplici sculture, ma veri linguaggi con alfabeti unici.
Le sue sfere, apparentemente perfette, si aprono in lacerazioni e fratture che raccontano la tensione tra ideale e reale.
Sono metafore del mondo: complesse, imperfette, ma incredibilmente potenti.
Pomodoro ha fatto dell’arte un’impresa.
Il suo nome è un brand, riconosciuto ovunque, sinonimo di un’estetica unica e inconfondibile.
Questa è la forza del linguaggio: quando è autentico, non parla solo di chi lo crea, ma entra nella cultura e la trasforma.
Anche un’impresa deve trovare il suo linguaggio: riconoscibile, autentico, capace di raccontare una storia.
È questo che la rende viva, memorabile, unica.
Come nelle opere di Pomodoro, non è la perfezione a lasciare il segno, ma la capacità di mostrare la propria umanità e trasformarla in una firma, in un segno distintivo.