Alzo la mano e bofonchio: “La crema del pasticcino è andata a male” e mentre lo dico mi sfilo la pasta dalla bocca e la butto nel cestino.
Il proprietario che mi ha appena servito il caffe e un bignè alla crema mi guarda, non si dà grande pensiero a consolarmi e invita il collaboratore a toglierele paste dal carrello e di buttarle tutte, quasi come se fosse arrivato l’uomo Del Monte (io per intenderci) a dargli responso sulla qualità del suo cibo.
Aspetta me infatti per capire che le paste non fresche di qualche giorno in estate più che dare piacere al palato possono portare la salmonella.Bevo il caffè con la sola intenzione di togliermi il sapore acido dalla bocca.Mi aspetto uno sguardo di intesa, una scusa bisbigliata, ma soprattutto mi aspetto un’altra pasta, possibilmente fresca.
Non avviene nulla di tutto questo.Mi avvicino alla cassa, voglio fare la scena di pagare, sono certo che mi dirà “Non si preoccupi e ci scusi, il caffè glielo offriamo noi” ma le mie certezze si sgretolano al suono del registratore di cassa che si apre e al numero 1 che si accende sul display.“1 eur” mi dice e muto pago.
Questo euro gli costerà circa 15 eur al mese per un anno vale a dire circa 200 eur all’anno.
Vale a dire la cifra dei caffé e altre amenità che avrei acquistato nel suo locale se non avesse fatto lo stronzo.
A questi vanno aggiunti i caffé e gli accessori che non prenderanno le persone a cui racconterò l’accaduto quando mi capiterà e i caffè e pasticcini di quelli di voi che volessero sapere in privato il nome del locale.
Una breve storia vera per raccontare come funziona il marketing al contrario o smarketing.Se deludi il tuo cliente fai in modo di renderlo più felice di quanto si aspettasse da te prima dell’errore.
Altrimenti preparati a perdere lui, i suoi soldi e i tutto il suo network di amici e possibili clienti.