In questi giorni si fa un gran parlare - a giusta ragione - di Eugenio Costa.
La storia in breve: ' per tre mesi il sig. Costa, ex cestista pavese, ha ripulito i muri della città. Prendeva un treno da Genova e armato" di vernici acquistate a sue spese e pennelli, cancellava le scritte dagli ingressi delle scuole e dagli angoli più belli del centro.
Eugenio Costa però è stato costretto a riporre nello zaino i pennelli dopo che una volante della polizia gli ha chiesto di smettere.Senza autorizzazioni, Costa non può cancellare le scritte e se chiedesse i permessi non sarebbe facile ottenerli. Questo episodio mi ha fatto venire in mente la "teoria delle finestre rotte".
La Teoria delle Finestre Rotte è opera dei criminologi statunitensi James Wilson e George Kelling.
In breve afferma che la criminalità è l’inevitabile risultato del disordine: se una finestra è rotta e non viene riparata, chi ci passa davanti penserà che nessuno se ne preoccupa e nessuno ha la responsabilità di far qualcosa a riguardo.
Ne verranno presto rotte altre e la sensazione di anarchia si diffonderà da quell’edificio alla strada su cui si trova, dando il segnale che tutto è possibile.Allo stesso modo, nelle città, piccoli ma onnipresenti segnali di disordine e non curanza – graffiti sui muri, sporcizia, infrazioni minori che non vengono punite e così via – danno un’impressione di caos e anarchia e questo, secondo la teoria di Wilson e Kelling, porta i criminali ad agire di più e con più facilità.
Si tratta quindi, in un certo senso, di una teoria che vede il crimine come qualcosa di contagioso come una epidemia.Kelling, uno dei due criminologi della Teoria delle Finestre Rotte, fu richiesto come consulente dall’azienda dei trasporti newyorkese, per sistemare la situazione della metropolitana.
Le autorità seguirono la teoria di Kelling e iniziarono a punire i reati minori.In molti criticarono questa scelta, perché volevano che la polizia si concentrasse sui crimini più gravi.Tanto per fare un esempio, i vagoni della metropolitana venivano costantemente ripuliti da ogni graffito. Ogni nuovo graffito veniva eliminato in giornata.
Ci fu poi una stretta su chi non pagava il biglietto. Non certo un grande reato, ma un piccolo segnale di disordine che, secondo la teoria delle finestre rotte, contribuiva al dilagare della criminalità.
La Teoria delle Finestre Rotte fu applicata con costanza negli anni e fu una strategia vincente, come spiegano i dati.
Il dilagare della criminalità venne bloccato.
Il segnale che l'amministrazione sta dando va in direzione contraria alla teoria sovraesposta.