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Il Format ELVIS INSIDE

Questa settimana abbiamo parlato di Format.

Vi racconto per chiudere questo argomento di “ELVIS INSIDE” un format che insieme a due cari amici Sebastiano Zanolli manager e scrittore e Marco Tortato fotografo abbiamo creato e portato in giro per l’Italia per circa 3 anni. Dal 2012 al 2015.

È un post ricco di foto perché ancor più delle parole lo possono descrivere le immagini.

Il concept era il seguente :

Sebastiano aveva da poco scritto un libro di formazione: ' Dovresti tornare a guidare il camion Elvis ' un libro che attraverso un episodio della vita di Elvis racconta di talento e come puntare su di esso nella propria vita professionale.

Decidemmo di trasformarlo in un blog “ELVIS INSIDE” dove riportare le interviste fatte a persone di indiscutibile talento : intervistammo un mio cliente poi diventato amico Walter Zenga, lo scalatore Simone Moro, gli amici ‘Gli Autogol’, i campioni olimpionici Andrea Re e Luca Negri, Riccardo Donadon di H-Farm e tanti altri tra artisti, imprenditori e sportivi.

Introducemmo dei tratti unici e distintivi a livello di comunicazione. Ne ricordo uno : tutti i personaggi ritratti si coprivano un occhio. Se lo coprivano, per simboleggiare il guardarsi dentro (INSIDE) con uno strumento del loro mestiere per poi restituire al mondo il tesoro, il talento che avevano trovato attraverso l’occhio aperto.

Venne creata una collezione di anelli con una frase rappresentativa per ciascun ELVIS INSIDE (così si cominciarono a chiamare i protagonisti).

La fase successiva fu quella di portare ciò che era scritto sul blog davanti ad un pubblico in carne e ossa.

Si passò a creare l’evento. 

Serate dedicate al talento, dove partecipavano gli ospiti rigorosamente in tenuta ELVIS INSIDE. Sulle pareti c’erano i ritratti dei protagonisti con la mano sull’occhio e non era raro vedere le persone che partecipavano salutarsi così. 

Si intervistavano i protagonisti sul loro talento, su come lo avevano scoperto, su come riconoscerlo, su come coltivarlo poi seguivano interventi musicali, live performance di artisti e il livello di energia si alzava. 

Erano serate di spettacolo.

Chi fosse venuto doveva uscire da quelle serate faceva rigenerato... E così accadeva.

Le serate erano replicabili e si potevano giocare su più livelli. Le sensazioni erano replicabili e si potevano espandere.

Le serate si svolgevano in bellissime location ne cito qualcuna Museo Nicolis di Verona, Palazzo del Broletto di Pavia, nelle piazze del Festival delle Storie di Frosinone, all’Home Rock di Treviso, al Talent Garden di Milano e in altre città.

È stata davvero una grande esperienza formativa e umana.

Un Format è un contenitore che si distingue per caratteristiche particolari e uniche nel quale possono cambiare i contenuti ma i cui meccanismi sono sempre replicabili.

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