Chi non conosce Cannavacciuolo? Il simpatico e stellato chef di Villa Crespi sul lago maggiore venuto alla ribalta grazie a trasmissioni come "Cucine da Incubo" e "Masterchef" ?
Chi lo conosce sa che un suo marchio di fabbrica è "la pacca sulla schiena". Che abbia a che fare con ristoratori in difficoltà o con studenti tra i fornelli il suo modo per complimentarsi o per motivare è dare uno "schiaffetto" sulla spalla. Avendo mani di dimensioni importanti lo "schiaffetto" è relativo.
Sono stato a Novara al suo Cafè Bistrot. Il cibo è di altissimo livello, il servizio anche e non potrebbe essere altrimenti. Ma c'è una cosa che mi ha colpito più di altre e che credo spieghi bene il concetto di comunicazione di brand.
I piatti in cui veniva servito il cibo parlano dello chef. Parlo proprio dei piatti. In ceramica senza logo ma con un elemento che immediatamente e più velocemente fa venire in mente lo chef.
Su ogni piatto è riportata la sua mano.
Il cervello ci impiega due secondi a fare l'associazione "pacca sulla schiena" - manona - Chef Cannavacciuolo.
L'immediatezza del messaggio fa sorridere e riporta subito al modo di comunicare bonario del cuoco di Vico Equense.
Legare il proprio brand personale a un oggetto, a una caratteristica esclusiva, a un modo di fare o di parlare è una strategia vincente.
E' l'immediatezza del messaggio e i modi per renderlo immediato che bisogna ricercare.