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Chiudere Cerchi

“Azz adesso tira fuori il giallo … No no non farlo … porca put*** … ma vaff**** …”
uno scambio di battute dentro di me prima di vedere sventolarmi il cartellino rosso davanti al naso dal direttore di gara per aver preso la seconda ammonizione.

Era l’ultimo minuto del secondo tempo, partita finita ed ammonizione inutile come le discussioni su whatsapp, presa per aver scalciato il pallone lontano dopo un fuorigioco inesistente che mi era stato fischiato. Mannaggia alla Var che ancora non esisteva.
2 gialli … cartellino rosso … uscita anticipata (di una manciata di minuti) e gara successiva in tribuna.


Mattina di domenica di inizio autunno del '91 pioveva che Dio la mandava, il campo era un acquitrino e si trovava vicino a Bergamo … partita Atalanta –Pavia pareggiammo 1 a 1.
Avevo aspettato 16 anni e proprio quella mattina per rimediare la prima espulsione della mia carriera sportiva.
Andando negli spogliatoi mi si avvicinò il mio allenatore che con tono tra il severo e il dispiaciuto mi disse : “ … sai contro chi giochi settimana prossima vero ? “ “Sì contro il Milan“ 
“No, tu non giochi contro nessuno… tu guardi”


Aveva ragione … aspettavo contando i giorni quella partita come tutti i miei compagni. 
Per diverse ragioni.
Un’occasione persa per una leggerezza. 
“Guarda che i treni non passano spesso …” giusto per sottolinearmi il concetto furono le parole di commiato del Mister.
Guardai la successiva partita dalla tribuna con quel fuoco di essere in campo che bruciava dentro come quando hai voglia di sputare in faccia le tue ragioni a chi non vuole capirle.


Perdemmo … tanto a zero … non ricordo esattamente tanto quanto.
Aspettai la “prossima occasione” con un senso di forte attesa.
Non fu la gara di ritorno di quella stagione ma la prima partita del campionato seguente … 
Milan – Pavia.
Ci trovavamo sotto di un goal quando dalla sinistra giunse un cross perfetto che riuscii a concretizzare di testa insaccando la palla alla sinistra del portiere. Segnai l’1 a 1 .
In quel momento sentii di avere chiuso un cerchio … Mi ricordai l’espulsione rimediata l’anno prima, la sensazione di delusione e di impotenza e ora quel senso di rivincita e di perfezione … come se tutte le stelle del cosmo e con loro tutto il Creato fossero esattamente dove dovevano essere ...


Perdemmo tanto a 1 … non ricordo esattamente tanto quanto … ma sentii di aver chiuso un cerchio personale. 
Ogni volta che si chiude un cerchio si acquisisce un briciolo in più di potere personale e di autostima.
E si smette di pensare ai treni perduti … perché si intuisce nel profondo dell’anima che il capostazione nella propria mia vita sei tu.”

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