A volte mi viene fame di parole ... ne sento la necessità come fossero le 13 del mio cervello e debba trovare un tavolo apparecchiato.
Devo riempirmi di parole soprattutto nuove fino a non farcela più e sentire la necessità di buttarle fuori.
Fare indigestione di parole e modi di dire ripeterle fino a quando il cervello le ha fatte sue.
E hanno un sapore ... Alcune sono raffinate e sanno di Macaron al cioccolato con farcitura di piccione altre ricordano più banalmente dell’acqua o di spritz, altre di frutta fresca ... altre ancora di formaggi francesi.
Le parole hanno una vita loro, sono importanti.
Sono il collegante tra le persone.
Collegano le bocche alle orecchie o le mani agli occhi.
Siamo le nostre parole che diventano parte di altri.
Siamo i nostri pensieri che prendono forme e si definiscono attraverso caratteri.
Abcdefg e avanti.
Simboli elargitori di significato. Caratteri ingredienti basilari di ricette create nella nostra dispensa interiore.
Trovare le parole giuste al momento giusto con il tono e modo giusto dirette alle orecchie giuste questo è il sacro graal della comunicazione.
Le parole che usiamo sono la nostra essenza che ci rivela agli altri.
Sono quello che resta di noi nell’intimo altrui.