La differenza tra i due approcci è profonda e cambia radicalmente la qualità delle nostre conversazioni.
Ascoltare per rispondere è come essere un mattone: l’acqua scivola via senza penetrare.
Siamo già concentrati su ciò che diremo dopo, formuliamo contro-argomentazioni, costruiamo la nostra risposta mentre l’altro parla. In questo modo, non stiamo veramente ascoltando, ma solo aspettando il nostro turno per parlare.
Ascoltare per capire, invece, è come essere una spugna. Assorbiamo l’acqua, lasciamo che il messaggio dell’altro entri davvero dentro di noi. Qui l’attenzione è rivolta alla comprensione, non alla replica. Si colgono dettagli e sfumature, si costruisce un dialogo più autentico, si possono fare le domande più corrette.
Il punto non è chi ha ragione o chi riesce a parlare meglio. Il punto è la qualità della connessione che si crea. Scegliere di ascoltare per capire significa elevare il livello delle proprie relazioni, dentro e fuori dal lavoro.
Nel business, come nella vita, chi sa davvero ascoltare ha un vantaggio competitivo enorme.
Perché comprendere le persone è il primo passo per creare valore.