Il motore è spento, il parabrezza punteggiato di gocce sottili, lo sguardo oltre il vetro.
Una bici passa e lenta trascina con sé il silenzio della sera.
La strada riflette la luce dei lampioni, un mosaico liquido di ombre e bagliori.
E' uno di quei momenti in cui viene da pensare al senso delle cose ... che - forse poi - 'un senso non ce l'ha'.
Rifletto sulla mia vita, unica materia di cui sono il maggiore esperto.
Non è un canto armonioso, non individuo un ritmo preciso.
Non è un soffio, è più un respiro irregolare, un accenno di melodia spesso interrotta da attacchi d'asma e apnee.
Alla fine non siamo qui per capire, ma per sentire.
Ogni nota stonata, ogni pausa, ogni sussurro.
È tutto lì.
Non c’è un senso che aspetta, c’è solo la possibilità di esserci, in ogni goccia, in ogni lampione, in ogni bicicletta che scivola via.