' Se avessi fatto... se avessi detto... se avessi scelto..."
Le domande si insinuano formando una eco persistente.
Il passato è un capitolo scritto senza possibilità di riscrittura.
Il tempo il più delle volte non offre risposte né consolazioni, ma lascia tracce, segni di ciò che è stato, senza possibilità di ritorno.
È nel disordine lasciato alle spalle che emerge la consapevolezza più difficile: non tutto è destinato a trovare un senso immediato, non tutto può essere piegato alla volontà.
Non tutto è destinato a seguire una trama predefinita.
È una successione di tentativi, errori e strade interrotte, spesso senza preavviso.
Anche il massimo impegno non garantisce il risultato desiderato.
Eppure, proprio nell’imperfezione, risiede una lezione: accettare che il controllo non è totale, che non tutto dipende da chi attraversa il viaggio.
Quando le certezze si sgretolano e il peso delle decisioni diventa insostenibile, è il momento di abbandonare l’idea del controllo assoluto.
Non si tratta di resa, ma di adattamento, di lasciarsi portare dal flusso degli eventi.
La libertà autentica non è nel dirigere ogni cosa, ma nel trovare forza e direzione anche nel caos.
Non come si sarebbe voluto, ma come deve andare.
Ed è lì, nell'accettazione dell'inevitabile, che il viaggio diventa davvero significativo.