Non c’è cosa più fragile della potenzialità.
È delicata, instabile, e spesso la si scarta prima ancora di darle una possibilità di esistere.
Un’idea, un progetto, una strada non percorsa: tutto ciò che potrebbe essere, ma che ancora non è, vive in bilico.
E proprio per questo si tende a bruciare i ponti prima di costruirli.
La fretta di chiudere, di decidere, di avere risposte immediate soffoca ogni germoglio prima che cresca.
Distruggiamo per paura di sbagliare, per non affrontare l'incertezza.
Ma costruire, lasciar maturare, richiede tempo, richiede coraggio.
Ogni ponte che non si costruisce è una possibilità che si dissolve nell’aria, come qualcosa che avrebbe potuto diventare, ma che non è mai stato.
Se gli dessimo una vera possibilità, magari scopriremmo che ci porta esattamente dove non sapevamo di voler andare.
E se, alla fine, decidessimo di non attraversarlo, potremmo sempre guardarlo andare via come in un quadro sospeso, sapendo però di averci provato, di averlo lasciato esistere.
Non bruciare i ponti prima di costruirli.